Venerdì 12 febbraio 2016 ore 22.00
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The Cage Theatre - Livorno
> Mappa
O.R.k. in concerto
Lorenzo Esposito Fornasari aka Lef voce, tastiere, elettronica, Carmelo Pipitone chitarre, Colin Edwin basso, Pat Mastelotto batteria.
Dietro ogni band c'è una storia, una geografia, qualcosa di particolare da raccontare. Ma per alcune band le storie e le geografie
sono molteplici e allora diventa più complicato scegliere da dove cominciare. Questo è il caso degli O.R.k., perché per
parlare di loro si potrebbe partire dall'Australia, o da Londra, o dalla California, o da Bologna. Ma non basterebbe. Si può
provare con il loro immaginario, fatto di fumetti dai tratti decisi e illustrazioni di musicisti con fattezze di animali: orche,
lupi, orsi.
Oppure semplicemente elencare i nomi dei protagonisti, ovvero: Lorenzo Esposito Fornasari aka Lef, già con Obake
e Berserk! e compositore dell’opera Saga di Giovanni Lindo Ferretti; Carmelo Pipitone, funambolica chitarra dei
Marta Sui Tubi; Colin Edwin, bassista dei Porcupine Tree (sì, quei Porcupine Tree); Pat Mastelotto,
batterista e percussionista dei King Crimson (e sì, quei King Crimson).
Lef e Pipitone volevano da tempo avviare una collaborazione ed è stata una vera folgorazione quella che nell’estate del 2014 li ha
colti: Lef aveva lavorato anche con Mastelotto e Colin Edwin e la band dei loro sogni era quindi già una possibile realtà. Nasce
così un flusso creativo che parte da Via del Pratello a Bologna e passa per Londra, che rimbalza da una parte all'altra
dell'Atlantico e diventa “Inflamed Rides”, l'esordio degli O.R.k. sulla lunga distanza, in uscita fisica il 2 ottobre,
autoprodotto anche grazie a una fortunata campagna su Musicraiser e con la distribuzione europea a cura di Cargo UK.
“Inflamed Rides” è un album che racchiude tutte le influenze di quattro musicisti sopraffini per tecnica ed esperienza,
capaci accordo dopo accordo di regalare pezzi multiformi, difficili da incasellare, che esplorano il subconscio attraverso storie
oscure e fantastiche: c'è il grunge, ma non è un disco grunge; ci sono dei musicisti prog ma del prog rimane solo l'attitudine
alla musica e all'esecuzione; ci sono delle componenti mathrock e ci sono gli anni 90 rivisitati e stravolti.
La complessità di ogni singolo brano degli O.R.k. è qualcosa che stupisce e sembra arricchirsi ascolto dopo ascolto.